Ceccotti Collezioni
Gentleman Armadio
Gentleman è un armadio guardaroba realizzato da Ceccotti Collezioni e disegnato dall’architetto e designer Guglielmo Ulrich. La struttura di questo elemento per la zona notte è in palissandro, con interni in acero e maniglie in ebano e palissandro per mantenere una certa coerenza interna e una buona firma d’insieme. Le parti metalliche sono in ottone lucidato e curato per sposarsi con il resto. Le ante sono rivestite esternamente in pergamena. Al suo interno, Gentleman si presenta come un vero e proprio elemento contenitivo per la vita di tutti i giorni, offrendo spazi e soluzioni per ogni cosa, dalle più piccole alle più grandi.
L.190/380,6 x P.60 x H.199,5 cm
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Fiore all’occhiello della grande tradizione di ebanisteria toscana, Ceccotti Collezioni nasce nel 1956 dall’intuizione di Aviero Ceccotti. Oggi come allora mantiene la vocazione di bottega dell’artigianato di lusso, eseguendo a mano e con precisione le lavorazioni del legno che caratterizzano i suoi prodotti. L’azienda è negli anni riuscita a creare uno stile inconfondibile, a cavallo tra suggestioni classiche e reminiscenze liberty, pur rimanendo saldamente nell’alveo dell’arredo di design. I suoi prodotti si caratterizzano per le forme sensuali e senza tempo, valorizzate dall’altissima qualità dei materiali.Scopri di più
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Guglielmo Ulrich
Guglielmo Ulrich (1904-1977) è stato un designer e architetto italiano. Nato a Milano da una famiglia nobile di ascendenze danesi, Guglielmo studiò architettura al Politecnico di Milano dove fu allievo di Piero Portaluppi e si impose negli anni ’20 come uno dei protagonisti di una generazione di architetti dallo stile raffinato prediletto dalla grande borghesia emergente. Specializzato soprattutto nelle decorazioni di interni, Ulrich lavorò per alcuni delle grandi famiglie dell’epoca quali gli Agnelli, i Mondadori e i Gavazzi. Gli arredi da lui pensati, sempre disegnati specificamente per ognuno dei suoi progetti, erano prodotti dalla società Ar.ca (da lui stesso fondata assieme a Guglielmo Scaglia nel 1930) e si caratterizzavano inizialmente per le linee severe tratte dalla corrente architettonica Novecento, addolcitesi poi nel tempo e rese più sinuose dall’influenza dello stile Art Decò francese. Figura riservata e poco avvezza alle apparizioni pubbliche, fu però attivo nelle diverse Triennali dell’epoca e occupò per un anno (1942-43) la posizione di direttore dell’influente rivista Domus, in collaborazione con Massimo Bontempelli e Melchiorre Bega. Nel dopoguerra assunse la direzione artistica del negozio Singleton, uno dei primi showroom milanesi dedicati alla vendita di arredamento in stile moderno, e cercò di avvicinare il suo gusto basato sulla tradizione artigianale alle esigenze dell’emergente produzione industriale in serie. Negli anni ’50 si occupò in particolare dell’arredamento di transatlantici, continuando in parallelo una feconda di architetto per ville provate e alberghi che porterà avanti fino alla morte. Tra le sue realizzazioni più famose si ricordano Palazzo Argentina a Milano (1947-49), in collaborazione con Piero Bottoni, e diversi sedi della SIAE in tutta Italia. I suoi arredi, riscoperti a partire dagli anni ’70 dal mercato dell’antiquariato, figurano oggi nei cataloghi di brand quali Poltrona Frau e Ceccotti Collezioni.Scopri di più






