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Poltrona Soft Big Easy

Moroso
Ron Arad,

Poltrona Soft Big Easy

La poltrona Soft Big Easy di Moroso è una delle creazioni più note del celebre designer anglo-israeliano Ron Arad, a lungo direttore del dipartimento di product design al Royal College of Art di Londra. Le sue forme scultoree e sovrabbondanti compongono una silhouette iconica ed immediatamente riconoscibile, caldo invito al relax.

Ha una lunga e complessa storia produttiva: nasce infatti dagli esperimenti di Arad con la lamiera d’acciaio, materiale che aveva dato la fama ad Arad con la sua celebre Well Tempered Chair prodotta da Vitra. Big Easy, creata nel 1998, ne segue la stessa logica: attraverso forme ergonomiche, ampie e sinuose, il metallo simulava una soffice morbidezza che diventa il componente unico della poltrona.

Era concepita inizialmente come serie limitata, quasi una scultura, parte delle serie di multipli d’arte denominate Volume 1 e Volume2. Moroso aiuta Ron Arad a portare la poltrona dalle gallerie alle case reali, adattando ad un nuovo materiale quelle edizioni limitate. Nasce così nel 1991 la collezione Spring, di cui Soft Big Easy è il simbolo, realizzata non più in lamiera ma in comodo poliuretano schiumato.

L’illusione di morbidezza diventa così morbidezza reale, il pezzo prende vita, senza però perdere la sua forte valenza scultoree. “Big Easy” diventa “Soft Big Easy”, inserendosi nel solco delle iconiche poltrone in poliuretano che hanno fatto la storia del design quali la Up di Gaetano Pesce. Ne viene realizzata anche una variante in materiale plastico, denominata The Big Easy, realizzata in polietilene tinto in massa ed utilizzabile anche in outdoor.

Oltre alla Soft Big Easy, la Spring Collection di Moroso comprende anche una sua versione allargata a formare un divanetto a due posti, il divano Double Soft Big Easy, e la piccola sedia per bambini Soft Little Easy. Oltre ad esse, sono riprese dagli esperimenti in lamiera anche le poltroncine Size Ten e Soft Big Heavy (o Soft Little Easy, in versione mignon), e la seduta Soft Heart, dalla caratteristica forma a cuore.

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Attualmente, qualunque cosa posa suggerire o accennare a una funzione pratica non possa essere parte del mondo dell'arte. È un'idea antiquata e conservativa e spero che scompaia

Ron Arad