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Tavolino Traccia

Cassina
Meret Oppenheim,

Tavolino Traccia

Il tavolino Traccia, fra i fiori all’occhiello della collezione Simon di Cassina, è uno dei grandi capolavori del design surrealista. Ricco di richiami onirici e disturbanti, questo oggetto incoerente e affascinante pare uscire direttamente da un sogno e arricchisce l’ambiente con un tocco di sincera meraviglia.

L’artista svizzera Meret Oppenheim può essere considerata in un certo senso la musa del surrealismo, realizzando alcune delle sculture più note del movimento e posando come modella per una celebre serie di scatti di Man Ray. Aveva creato questo tavolino nel 1939 per la galleria parigina di Leo Castelli, dove era stato presentato con il nome di “Bird-Leg Table”.

Oltre trent’anni dopo viene riscoperto dal geniale Dino Gavina, profondo conoscitore dell’ambiente artistico, e introdotto nel 1971 nel catalogo della sua Simon all’interno della collezione “Ultramobile”, dedicata a quelle da lui chiamate “opere d’arte funzionali”. Il tavolino è subito molto apprezzato e lo rimane anche quando in anni recenti Cassina rileva la Simon e la accorpora alle sue produzioni.

Il tavolino poggia su due sottili gambe d’uccello in fusione di bronzo posizionate specularmente, con le esili dita a tre artigli che fanno da base, conferendo all’intero tavolino un tono di sottile instabilità che è parte del suo fascino. Il piano ellittico è ricoperto da una foglia d’oro zecchino a 24 carati e porta leggermente impressi due segni che richiamano le orme di un uccello fantastico: la “traccia” del nome. Il tavolino è disponibile anche in una versione con il piano in oro bianco e la base argentata.

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Meret ci fa intravedere i rapporti molto antichi che intercorrono fra le forme del mondo esterno e i movimenti di ciò che s'è convenuto chiamare l'anima umana

André Pieyre de Mandiargues